Il mondo di Propaganda Fide nelle istruzioni di Francesco Ingoli (1623–1648)
L’Archivio Storico della Congregazione de Propaganda Fide conserva un piccolo fondo, costituito da sette volumi, che raccoglie le istruzioni inviate dalla Congregazione ai nunzi e ad altri corrispondenti, in particolare vescovi residenziali, visitatori e missionari. I primi due volumi, che riportano testi scritti tra gli anni 1623 e 1648, sono legati all’attività di Francesco Ingoli, primo segretario e instancabile propulsore del lavoro programmato ed effettuato dalla Congregazione stessa. Anche se ai suoi inizi Propaganda per volere del papa si appoggiò al sistema della diplomazia pontificia, con il passare del tempo strutturò e diversificò la sua rete in modo congruente al suo scopo particolare, che consisteva nel rafforzare la centralità della Chiesa di Roma in un orizzonte religioso divenuto effettivamente universale. Ne derivò un ampliamento del numero e delle tipologie di emissari e collaboratori che svolgevano funzioni in parte già previste tra i compiti istituzionali dei nunzi per quanto riguarda la produzione e la comunicazione di informazioni e il controllo del territorio. Essi svilupparono una sensibilità legata alle nuove funzioni svolte e alla vasta gamma di variegate frequentazioni culturali, tra le quali è da sottolineare l’interazione con i principi cattolici che assunse forme inedite di collaborazione, determinate dalla necessità di stabilire e sostenere presenze qualificate in ambiti geografici e culturali mai prima di allora raggiunti dalla Chiesa romana.
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