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La Cappella Giulia 1513–2013 – Appendici (Anhänge)

Eine der wichtigsten Einrichtungen geistlicher Musik, die Cappella Giulia im Petersdom, blickt mittlerweile auf eine fünfhundertjährige Geschichte zurück. Giancarlo Rostirolla zeichnet im vorliegenden Band ihre ‚ruhmreiche‘ Vergangenheit nach, indem er systematisch die Originalquellen in der Vatikanischen Bibliothek und im Kapitelarchiv sichtet. In der 1513 von Julius II. gegründeten Cappella wirkten sowohl wichtige Vertreter der römischen und europäischen Polyphonie wie Giovanni Animuccia und Giovanni Pierluigi da Palestrina als auch Komponisten wie Domenico Scarlatti und Nicolò Jommelli. Im 17. und 18. Jahrhundert waren hier Exponenten des Cäcilianismus als Kapellmeister tätig, während G. Frescobaldi und F. Germani als Organisten glänzten. Die grundlegende Funktion dieser Einrichtung spiegelt sich im Verlauf eines halben Jahrtausends darin, dass sie nicht nur in ihren institutionellen und ökonomischen Strukturen beispielgebend war, sondern auch über Komponisten und Musiker einen Beitrag zur Emanzipation des Musikerberufs im 16. und 17. Jahrhundert sowie zum Fortschritt und zur Herausbildung von neuen Stil- und Sprachformen geleistet hat.

Una delle più importanti istituzioni musicali sacre, la Cappella Giulia della Basilica di San Pietro, vanta oramai una storia di cinque secoli. In questo libro Giancarlo Rostirolla ne illustra le ‘gloriose’ vicende attraverso lo spoglio sistematico dei documenti originali conservati nella Biblioteca Apostolica Vaticana e nell'Archivio Capitolare. Nella Cappella Giulia, fondata nel 1513 da papa Giulio II, furono attivi alcuni tra i più noti rappresentanti della scuola polifonica romana ed europea, a cominciare da Giovanni Animuccia e Giovanni Pierluigi da Palestrina, come anche compositori d'opera, quali Domenico Scarlatti e Nicolò Jommelli. Nell'Ottocento e nel Novecento svolsero il ruolo di maestro di cappella esponenti del movimento ceciliano; mentre tra gli organisti emersero G. Frescobaldi e F. Germani. L'Istituzione ha avuto nel corso di mezzo millennio un ruolo fondamentale ed esemplare grazie non solo all'assetto istituzionale ed economico, ma anche per il contributo offerto da compositori e musici all'emancipazione della professione musicale nei secoli XVI e XVII, nonché al progresso e alla maturazione degli stili e del linguaggio.

 

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